Riconoscere le orchestre con Raimondo Balboni

PEDRO LAURENZ: L’AVANGUARDIA BALLABILE vol.1

Si consiglia l’ascolto in cuffia degli esempi al fine di apprezzarli al meglio!

Cari amici appassionati del Tango e del suo ascolto, mentre cercavo di selezionare esempi per la terza parte della nota sui finali delle orchestre, sono finalmente stato obbligato a riascoltare con attenzione le registrazioni di Pedro Laurenz ed ho l’occasione per condividere con voi alcune note riguardanti quest’orchestra così importante e piacevole da ballare quando passa in milonga.

Laurenz è stato, assieme a Maffia e Petrucelli, uno dei virtuosi del bandoneon che più ha contribuito allo sviluppo della tecnica esecutiva ed espressiva del bandoneon. Nel 1925 entra a far parte dell’orchestra di Julio De Caro (dopo la dipartita, appunto, di Luis Petrucelli) ed inizia un forte sodalizio artistico con l’altro bandoneonista del sexteto: Pedro Maffia. L’orchestra di Julio De Caro ha rappresentato in quegli anni l’avanguardia, la tendenza musicale a “migliorare” le possibilità espressive del genere tramite arrangiamenti elaborati, esecuzioni con strumentisti raffinati e capaci, elevandolo da musica “saltarina” e stereotipata al rango di musica adatta anche all’ascolto.

Il concetto di musica di qualità rimarrà poi impresso nella sua giovane mente e ne caratterizzerà il resto della carriera.

Nel 1934 lascia De Caro e forma la propria orchestra, in cui suoneranno tra glia altri anche Osvaldo Pugliese ed Alfredo Gobbi. Ancora Avanguardia. Nel 1937 riesce a siglare un contratto discografico ed incide lo strumentale Arrabal; questa registrazione è convenzionalmente considerata come inizio ufficiale della “decada de oro del Tango” – gli anni ’40 – che vanno appunto dal 1937 al 1957, data di formazione del Octeto Buenos Aires da parte di Astor Piazzolla (che inciderà tra l’altro proprio “Arrabal”, brano chiave dei rinnovamenti), epoca fondamentalmente decareana.

Negli anni 60 poi Laurenz sarà pare del Quinteto Real di Horacio Salgán, e sfido chiunque a chiamare Salgán tradizionalista.

Mi sono dilungato un po’ ma mai come in questo caso è importante conoscere l’origine e la crescita del musicista e comprenderne l’influenza come strumentista e musicista tout court.

TEMPO

Laurenz non usa rallentati particolari, quindi possiamo dire che suona con un tempo fisso, ottimo per i ballerini.

Llueve Otra Vez

MODELLI DI ACCENTUAZIONE

In generale la marcatura del tempo è in quattro, di tipo staccato, ovvero fondamentalmente il contrabbasso suona pizzicando le corde. Un tipo di accentazione tradizionale come base, ed agevole per i ballerini. Ad esempio:

Vieja Amiga
No Me Extraña

Ma di che avanguardia si tratta allora? È una questione di dettagli e sfumature, che poi troviamo sviluppate da tutte le orchestre durante tutta la “decada de oro”.

Un dettaglio particolare, non strano ma che qui capita spesso è che durante la marcatura in quattro, uno dei quattro tempi viene doppiato, e che questo raddoppio si riscontra senza uno schema fisso, ovvero una volta sul primo tempo l’altra volta sul secondo e così via; ascoltiamo un esempio (attenzione dopo le tre sincopi consecutive):

Orgullo Criollo

Prima di fare altri esempi con la musica osserviamo assieme queste battute musicali. Niente paura, basta che notiate che nella riga in basso (quella del basso) ci sono quattro note isolate tra loro: quello è l’accompagnamento in quattro, che suona così (concentratevi sul basso):

Nel prossimo esempio una delle quattro note isolate viene sostituita da due note più brevi e l’effetto risulta diverso. Faccio questi esempi con dei suonacci che aiutino a distinguere la linea del basso dalla melodia e comprendere cosa possiamo notare nella marca in quattro di Laurenz.

Ora possiamo riascoltare di nuovo il frammento di Orgullo Criollo già citato, oppure Todo (occhio che arriva mentre Podestà canta la parola PASADO)

Todo

oppure in Abandono l’effetto viene usato varie volte durante la variazione del bandoneon:

Abandono

o ancora in Yo Quiero Cantar Un Tango per quattro volte dopo le parole LA VI e così via.

Yo Quiero Cantar Un Tango

Ora che sapete cosa ascoltare lo troverete sempre più spesso mentre ballate Laurenz e vi renderete conto che non lo fa solo il contrabbasso ma a seconda delle necessità partecipano anche altri strumenti.

Un altro dettaglio interessante nel bagaglio di articolazioni ritmiche che Laurenz usa molto, consiste nella legatura del quarto tempo al primo tempo successivo. Laurenz usa piuttosto spesso legare, specie a fine frase, il quarto tempo col primo accento successivo ottenendo un effetto APPENA  SIMILE all’arrastre che abbiamo visto in Pugliese.

Faciamo due esempi a voce, seguendo il pentagramma, e dopo affronteremo l’ascolto sapendo cosa dobbiamo cercare.

Visualizziamo ed ascoltiamo quattro battute di una linea di basso marcata in quattro, semplice, senza legati:

Ed ora l’effetto che risulta se il quarto impulso è collegato al primo della successiva battuta:

Vediamo ora se col solito esempio significativo riusciamo a sentire quest’effetto:

Nunca Tuvo Novio

Oppure in Garua in cui ascoltiamo l’effetto due volte di fila:

Garua

o ancora in Recien, all’inizio, dopo una sincope:

Recien

D’ora in poi siete in grado di individuare e riconoscere questo tratto espressivo distintivo di Laurenz.

SINCOPE

Naturalmente un esteso uso della sincope a terra non poteva mancare in questa orchestra; il contrabbasso suona pizzicato, con evidente effetto percussivo, e spesso le sincopi le fa da solo durante l’accompagnamento, altre volte assieme ad altri strumenti. Niente di tipico di Laurenz, dato che marcato in quattro e sincope sono gli elementi ritmici che caratterizzano il Tango Argentino. Ascoltiamo assieme un paio di esempi:

Todo

anche Al Verla Pasar dove le sincopi sono (come spesso accade nel tango) tre consecutive.

Al Verla Pasar

Direi che per oggi basta così, il resto dell’avvio all’ascolto di Laurenz lo vediamo assieme la settimana prossima una volta digeriti questi pesanti dettagli.

A presto e grazie sempre per l’attenzione.

Raimondo Balboni

Cantante, musicista e milonguero. Ho a che fare con la musica del Sudamerica da più di 40 anni, 35 circa col tango; frequento le milonghe dal 2000, ballo dal 2003 e musicalizzo stabilmente da ottobre 2016.
Curo maniacalmente ed in modo professionale la qualità del suono e tento di essere al servizio della pista come sempre dicono i miei maestri Jorge Dispari e Damiàn Boggio, e come sempre diceva Felix, che continua ad ispirarmi.
Selezioni di tango tradizionale ballabile, no tango nuevo.
Quando possibile uso uno schermo o lavagnetta per informare i ballerini riguardo le orchestre (ed i cantori) selezionati durante la serata.